Tutti a casa! Noi paghiamo il mutuo loro si prendono i palazzi by Mario Giordano

Tutti a casa! Noi paghiamo il mutuo loro si prendono i palazzi by Mario Giordano

autore:Mario Giordano [Giordano, Mario]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788804629436
Amazon: 8804629436
editore: Mondadori
pubblicato: 2013-01-01T23:00:00+00:00


QUELLI CHE SI SANNO MUOVERE A MILANO/2

Dove si racconta delle strane vendite dell’Istituto dei ciechi a gioiellieri, società lussemburghesi, presidenti di comitati e famiglie calabresi

Sapete quanto costa un appartamento di 5 vani in via Borgospesso, nel quadrilatero della moda, in una delle zone più conosciute, griffate e ricercate del mondo? 980.000 euro. Vi sembra poco? All’Istituto dei ciechi no: nel febbraio 2011, infatti, lo storico ente milanese decide di mettere in vendita un appartamento di 5 vani in via Borgospesso proprio a quella cifra. E, a sorpresa, arriva una sola offerta: 987.000 euro, appena 7000 euro in più. A firmarla due persone: una è Vincenzo D’Addario, che però rinuncia subito al suo diritto e chiede che l’intero immobile venga intestato soltanto al suo compagno di cordata. E chi è il suo compagno di cordata? Edmondo Beniamino Crocco, 38 anni, milanese, figlio di Carlo Crocco, il fondatore di Hublot, casa produttrice di orologi svizzeri di lusso.

Edmondo Beniamino risiede in Brera e ha una gioielleria, rivenditore autorizzato – naturalmente – dei paterni Hublot. La compravendita viene firmata il 28 novembre 2011 davanti al notaio Lodovico Barassi, uno degli studi storici di Milano, con sede in porta Venezia. Ma rimangono alcuni dubbi: quel prezzo è davvero giusto? 980.000 euro non sono pochi? Perché, allora, nessun altro ha presentato un’offerta, nonostante la regolare pubblicazione dell’annuncio sul «Corriere»? E perché D’Addario prima ha presentato l’offerta insieme a Crocco e poi ha rinunciato? Troppe domande per un solo palazzo.

E, del resto, le domande abbondano quando si va a scavare un po’ negli affari immobiliari della Milano fashion. Un’altra casa, sempre in via Borgospesso, sempre in pieno quadrilatero della moda, per esempio, viene venduta il 1° aprile 2011 (non è un pesce, lo certifica l’atto notarile del solito Lodovico Barassi). Prezzo: 1.463.000 euro. E chi compra? La Romit, una Srl con sede a Venezia che ha come amministratore unico un commercialista e la cui maggioranza delle azioni appartiene a una società (la Natun International Sa) con sede a Lussemburgo (boulevard Royal 8). Dall’Istituto dei ciechi al paradiso fiscale il passo è così breve? Anche un altro immobile, sempre in via Borgospesso (6 vani al primo piano e 6,5 al secondo piano) finisce a una società lussemburghese, la Gorgone Sa: viene venduta dall’Istituto il 5 gennaio 2007, e il notaio, ovviamente, è sempre Barassi. E, coincidenza delle coincidenze, anche la sede della Gorgone è nello stesso palazzo dalla Natun International, in boulevard Royal 8. Il procuratore della Gorgone risulta essere Giacomo Merello, il figlio di Marcella Bella, finito anche sotto accusa nei processi per evasione fiscale dei genitori (il suo caso è stato poi archiviato, mentre l’inchiesta sulla mamma è caduta in prescrizione). L’acquisto avviene attraverso asta pubblica, il prezzo è di 1.851.565 euro per i 6 vani al primo piano e di 1.901.565 per i 6,5 vani al secondo piano. Come vedete, cifre assai superiori a quelle cui ha potuto comprare il signorino Hublot, anche se le dimensioni sono più o meno simili e la location esattamente la stessa.



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